DATI ISTAT SULLA RIPRESA: DOV’E’ LA VERITÀ’?

I dati emanati stamattina dall’Istituto Nazionale di Statica sulla crescita del Pil dividono gli addetti ai lavori.

Non si è avuto neanche il tempo di constatare che le cose, economicamente parlando, vanno meglio che subito, come spesso capita nel nostro paese, si è scatenata la bagarre. Da una parte tra coloro che, grazie ai dati emanati dall’Istat,  intravedono la ripresa e dall’altra quelli che definiscono inadeguato l’ottimismo di queste ore.  I primi dicono che si  possa prevedere una crescita del pil dello 0,7% quest’anno, dell’1,2% nel 2016 e dell’1,3% nel 2017. Per supportare questa previsione  è necessario però  che il governo si impegni seriamente per il rilancio di un comparto come quello agricolo e si preoccupi  di alleggerire il carico fiscale generale. Inadeguato e fuorviante pare al secondo gruppo l’ottimismo che lo stato dimostra rispetto alla criticità’ della situazione reale. Come afferma il segretario CGIL Barbi infatti ‘negli ultimi sette anni di crisi l’Istat, cosi’ come tutti i principali istituti nazionali ed internazionali di calcolo, ha sbagliato gran parte delle sue previsioni”. “Dietro a quello che sembrerebbe un semplice errore tecnico – continua Barbi – si nasconde invece una precisa volontà’ politica e, considerando l’eccezionalità della crisi, sarebbe opportuno mettere in dubbio l’adeguatezza dei sistemi matematici di calcolo utilizzati per le analisi economiche”.

La verità quindi da che parte sta?

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