Il TFR consiste in una serie di accantonamenti sulla quota di retribuzione che vengono erogati tutti insieme al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
I lavoratori del settore privato possono:
• ricevere il TFR al momento della cessazione del rapporto di lavoro
destinarlo a un fondo di previdenza complementare
chiedere un anticipo nel corso del rapporto di lavoro.
Per lungo tempo i dipendenti pubblici non hanno avuto invece la facoltà di chiedere un anticipo sul trattamento di fine rapporto.
Nel 2020 il Consiglio di Stato ha preso in considerazione la possibilità di estendere questo diritto dei dipendenti privati a quelli statali, che potrebbero così ottenere un anticipo sul TFR come finanziamento agevolato.
Quando avviene il pagamento del TFS per i dipendenti pubblici
I dipendenti pubblici, nel momento in cui termina il rapporto di lavoro subordinato, hanno diritto a ricevere il proprio TFS automaticamente senza dover proporre apposita domanda.
Le modalità di pagamento e tempistiche di liquidazione del TFS sono diverse in base a diverso ammontare da dover pagare al dipendente pubblico.
– Per importi pari o inferiori a euro 50.000: in un’unica soluzione dopo un arco di tempo che va dai 12 ai 24 mesi;
– Per somme comprese e non superiori a euro 50.000 – 100.000: in due rate a distanza di 12 mesi l’un dall’altra;
Per importi pari o superiori a euro 100.000: il pagamento è previsto in tre rate, rispettivamente la seconda a distanza di 12 mesi dal diritto di pagamento della prima, e la terza dopo 24 mesi dalla prima.
Questi tempi di pagamento però sono in genere troppo dilatati per coloro che hanno delle impellenze a cui fare fronte.
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Come richiedere l’anticipo del TFS dei dipendenti pubblici
Per venire incontro a impellenti necessità economiche (es. spese mediche, ristrutturazioni dell’abitazione, acquisto di una casa ecc.) i dipendenti del settore privato possono richiedere un anticipo fino al 70% del proprio TFR.
Per i dipendenti pubblici purtroppo non è disponibile la stessa modalità, da cui l’intenzione del Consiglio di Stato di prendere in considerazione altre modalità di anticipo.
Con il decreto ministeriale firmato dal Ministro Bongiorno, cambiano le modalità e le tempistiche con cui i dipendenti pubblici e statali possono ottenere il pagamento del TFR.
Il Decreto Ministeriale 2019 in materia di liquidazione TFS dipendenti pubblici è stato firmato ai primi di luglio di quest’anno dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno.
Tale decreto, va ad attuare quanto stabilito dal decreto 4/2019 in materia di anticipo TFR dipendenti pubblici e statali.
L’articolo 23 del Decreto Legislativo n. 4/2019 prende in considerazione la possibilità per i dipendenti statali di ottenere contestualmente la possibilità di accedere alla pensione e al contempo anche il Trattamento di Fine Servizio in una sola soluzione e in tempi apprezzabili.
I dipendenti pubblici ora possono presentare domanda presso le banche convenzionate e autorizzate a effettuare tale servizio.
L’istituto di credito scelto dal dipendente (“beneficiario” o “richiedente”) eroga il TFS in una unica soluzione. Questo finanziamento dovrebbe avvenire a tasso agevolato, in quanto è esente da imposte di bollo e di registro e da altre imposte indirette.
Gli effetti del decreto ministeriale 2019 in materia di liquidazione e anticipo TFR si rivolgono ai dipendenti pubblici e statali, che sono prossimi al pensionamento, oppure quelli già in pensione ma che non hanno ancora ottenuto il pagamento del loro TFS.
Per importi non superiori ai 45.000 euro l’intero pagamento del TFR avviene in una sola volta entro massimo 75 giorni dalla presentazione della domanda.
Facciamo presente che questa somma di denaro viene erogata ai dipendenti pubblici e statali sotto forma di prestito bancario. Ciò significa che a tutti gli effetti è un contratto di finanziamento!
La restituzione della somma di denaro all’istituto di credito che ha versato l’anticipo del TFS verrà effettuata direttamente dall’ente che eroga il TFS / TFR nei modi e nei tempi previsti dal contratto.
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Come fare per richiedere quindi un anticipo TFS per i dipendenti pubblici?
Questo processo si può racchiudere in alcuni step:
recarsi presso l’ente erogatore il TFR / TFS e richiedere un certificato che attesti il proprio diritto a ottenere l’anticipo TFR/TFS;
solo successivamente, rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti all’accordo richiedendo l’anticipo.
La banca in questione verifica presso l’ente di erogazione del TFS se il richiedente ha effettivamente i requisiti richiesti per Legge;
se l’esito di tale verifica è positivo, l’ente erogatore rilascia all’istituto di credito un benestare. In questo modo, entro i successivi 15 giorni il richiedente otterrà l’anticipo richiesto.
Ai 75 giorni al massimo che devono intercorrere tra la data di presentazione della domanda di certificato d’idoneità all’ente erogatore e l’accredito dell’anticipo di TFR dipendenti pubblici, si aggiungono anche:
i tempi necessari per la presentazione della domanda di anticipazione all’istituto di credito
i tempi di istruttoria della banca.
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Cos’è il TFS dei dipendenti pubblici
Il TFS (Trattamento di Fine Servizio) consiste in un rimborso che viene erogato ai dipendenti pubblici alla fine del rapporto di lavoro, ma solo a coloro assunti prima del 2001.
A differenza del TFR dei privati l’accantonamento non è completamente a carico del datore di lavoro: i contributi previdenziali sono a carico in parte del dipendente e in parte del datore di lavoro e sono calcolati in relazione all’ultima busta paga.
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Anticipo del TFS – I documenti necessari
• documento di identità in due copie
• codice fiscale
• ultimi 2 cedolini della pensione
• ultimo CUD ricevuto
• prospetto TFS (richiedile all’ente erogatore)
• IBAN della banca