Protestato: perché e come evitarlo

Perché un articolo su chi è Protestato?

Perché oggi gli imprevisti e le spese di tutti i giorni aumentano.
In molti si trovano oggi nella situazione di aver bisogno di chiedere denaro alla propria banca, ma sempre più spesso accade che il motivo del diniego sia la presenza di uno o più protesti, ovvero risultare protestati.

In questo articolo spiegheremo:

  • cosa significa essere protestato;
  • quando si viene protestati;
  • cos’è un protesto;
  • le procedure di un protesto;
  • conseguenze per il protestato;
  • durata;
  • come evitare o cancellare un protesto;
  • prestiti per protestati.

Protestato Significato

Un Protestato alcune volte è anche un Cattivo Pagatore.
È colui che viene segnalato nella lista nera della CAI per il mancato pagamento di un titolo di credito.

Il CAI – Centrale Allarme Interbancaria – raccoglie tutte le informazioni in merito agli assegni e alle carte di pagamento.

Quando si viene Protestati

Si viene protestati quando non si paga un debito, rappresentato da un titolo di credito.

I titoli di credito soggetti al protesto sono: cambiali, pagherò e assegni.
Questi vengono rifiutati dalla banca per motivi diversi.

Cos’è un Protesto

Il protesto è l’atto ufficiale con il quale viene dichiarato, da parte di un notaio oppure da un ufficiale giudiziario oppure ancora da un segretario comunale, il mancato pagamento della somma indicata in un titolo di credito.

Il protesto è considerato dalla legge un vero e proprio atto pubblico che ha valore di decreto ingiuntivo, la cosiddetta sentenza “passata in giudicato”, il creditore non può sollevare nessuna eccezione circa il rapporto sottostante che ha portato all’emissione del titolo di credito.
Esso rappresenta quindi un titolo esecutivo, col quale esercitare un’azione di rivalsa nei confronti dei beni o crediti del debitore.

Quando un titolo di credito viene presentato all’incasso e non ci sono fondi sufficienti per pagarlo, Il debitore ha il diritto di essere avvisato dalla banca prima che parta la procedura di protesto.

Procedimento di Protesto

Il procedimento del protesto si articola in diversi passaggi prima di arrivare alla registrazione del nominativo come protestato.

Nella prima fase:
una volta che si riceve l’avviso di mancato o ritardato pagamento del debito, si hanno a disposizione 60 giorni per coprire l’assegno maggiorato degli interessi.

Il creditore ha il diritto di recarsi presso il domicilio del debitore e pretendere che gli venga pagato quanto dovuto.

Successivamente:
se ciò non avviene, il creditore deve redigere la cosiddetta levata del protesto che da valore esecutivo al titolo di decreto ingiuntivo.

Viene avviata una procedura di protesto attraverso la quale verrà interpellato un Ufficiale Giudiziario con lo scopo di verificare il mancato pagamento o la mancata accettazione di pagamento da parte del debitore.

Infine:
solo successivamente avviene la registrazione del nominativo come protestato.

Iscrizione al Registro Informatico dei Protestati

L’iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti ha lo scopo preventivo d’informare tutti coloro che hanno rapporti economici con lui.
Tra questi le banche.
Informare sul fatto che è un protestato e del rischio che corrono.

Protestato: conseguenze

Le conseguenze di un protesto sono diverse.
Innanzitutto c’è la difficoltà per un protestato di ottenere l’accesso al credito in quanto risulta tra i cattivi pagatori.

Inoltre ci si chiede spesso se un protestato può emettere assegni nuovi.
La risposta è No!
Almeno nei 6 mesi successivi l’iscrizione.
Deve inoltre dare indietro quelli che sono già in suo possesso.

L’intero procedimento di protesto va a incidere sull’importo del debito da pagare, a cui si aggiungono così:

  • interessi maturati nel frattempo;
  • spese per l’azione di protesto
  • altre spese subentrate in merito a esso.

Protestato per quanto tempo?

Il nominativo nel Registro Informatico dei Protesti non resta lì per tutta la vita.
La legge stabilisce che dopo 5 anni la cancellazione è autormatica.

Protestato: quando si può evitare

Ci sono casi in cui si può evitare di venire Protestati.

Chi è iscritto nel Registro dei Protestati, ha il diritto di richiederne la cancellazione se entro i 12 mesi successivi, salda il debito.

Hai ritardato o mancato il pagamento del debito non intenzionalmente?
Allora puoi essere ancora in tempo per evitare il protesto!

In alcuni casi, quando il tardato o mancato pagamento di un titolo di credito non è imputabile direttamente al debitore.
Quest’ultimo può rimediare estinguendo il debito al Pubblico Ufficiale o il Notaio che si presenta da lui.

Contrariamente, se ciò non accade l’atto di protesto diviene ufficiale e viene registrato nel Registro Informatico dei Protesti.

Altri casi in cui è possibile per un protestato chiedere la cancellazione dal registro, è quando sia avvenuta a causa di un errore.

Cancellare un Protesto

Le richiesta di cancellare il protesto non è gratuita e può essere inoltrata tramite un apposito modulo on line.
La camera di Commercio addebita il pagamento di alcuni costi, da quelli della segreteria a quelli per i certificati.

Prestiti per Protestati

Sono protestato posso avere un prestito?

Abbiamo visto come l’iscrizione al Registro Informatico dei Protesti, riduce le possibilità di accesso al credito.

Fortunatamente esistono anche forme di finanziamento , che per la loro forma tecnica, fornendo più garanzie al creditore consentono così di finanziare anche i protestati, sebbene non sia un procedimento automatico.

Una di queste forme tecniche che consente quasi sempre di superare la presenza di un protesto da parte di chi richiede il finanziamento, è la Cessione del Quinto dello Stipendio e quella della Pensione.

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